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Quando vuoi acquistare un gatto di razza, occhio!


All’ultima Expo di Genova ho ricevuto molte richieste di informazioni sui gatti di razza e quindi, essendomi veramente allenato, vi do due dritte.

L’equivoco più frequente è che un gatto sia di razza solo perché lo sembra.

Naturalmente non è così, il singolo gatto  di razza ha una  storia delle sue origini riportata in un certificato genealogico, il famoso pedigree.

Se non ha il pedigree quindi un gatto non è di razza ma un meticcio, magari bellissimo che assomiglia tantissimo ad un gatto di razza (quello dotato di pedigree).

Non solo. Il certificato genealogico deve riportare la registrazione del gatto nel Libro delle Origini Italiano (L.O.I), l’albo dei gatti di razza che solo Anfitalia, l’associazione felina di cui facciamo parte, è autorizzata a tenere in virtù di  decreto ministeriale.

Lo stesso Ministero, come potete vedere nella circolare,  spiega tutto per filo e per segno.

Per cui occhio! Quando pensate di cercare un gatto di razza state attenti a quel che vi rifilano. Un gatto italiano senza pedigree e non iscritto al L.O.I. tenuto da Anfitalia non può neanche essere chiamato gatto di razza.

Quali sono le conseguenze?

Avete buttato via dei soldi.

Quali sono i rimedi?

La vendita di un gatto senza pedigree è un atto viziato...una vendita aliud pro alio, come dicevano gli antichi Romani che le leggi le hanno scritte tra i primi, con la conseguenza che, con l’aiuto del vostro avvocato, potete mandare tutto a monte.

Ma ormai vi siete affezionati al vostro gatto tarellato? Non fa nulla dategli una grande carezza e vogliategli bene perché la razza non è mai importante. Ma non chiamatelo gatto di razza, non lo è.

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